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Breve incursione nel mondo delle OTA – 2

Breve incursione nel mondo delle OTA – 2
Marzo 7, 2022 admin

Capito 2 – Airbnb

Il termine OTA – abbreviazione di Online Travel Agencies – racchiude in sé il mare magnum di siti web messi oggi a disposizione dei turisti alla ricerca dell’alloggio più adatto alla propria idea di vacanza. 

Booking.com , Airbnb, VRBO, Expedia, Rentalia, Casevacanza.it e chi più ne ha più ne metta. Ogni OTA è diversa: ciascuna nasce con un intento differente ed ha un livello di visibilità e un modo di proporre l’alloggio a sé. 

Se si parla di OTA, è doveroso dedicare il secondo capitolo (il primo dedicato a Booking lo trovate QUI) al secondo portale più utilizzato al mondo: Airbnb. Sicuramente tutta un’altra storia rispetto a Booking.

Se da una parte troviamo quindi Booking.com con i suoi 428 milioni di visitatori mensili, dall’altra c’è Airbnb, portale che conta 78 milioni di visite al mese. Un numero più contenuto, ma comunque interessante. 

La Storia

Airbnb nasce un po’ per caso. Nel 2007 due studenti universitari alla ricerca di soldi per riuscire a sostenere l’aumento dell’affitto e “sbancare il lunario” decidono di affittare il soggiorno della propria casa. A San Francisco era infatti prevista un’importante conferenza e i letti d’albergo erano ormai esauriti. Brian Chesky e Joe Gabbia decidono così di comprare tre materassini ad aria (airbed in inglese) e offrire la colazione ai propri ospiti (breakfast). Da qui nasce il sito online improvvisato airbedandbreakfast.com che successivamente prenderà il nome che conosciamo tutti oggi, Airbnb. Non appena vengono pubblicati, i posti letto vanno a ruba e i due ragazzi capiscono quanto l’esperimento, messo in piedi per far fronte ad una necessità economica, possa avere un futuro

Nel tempo Airbnb si è istituzionalizzato (al team, composto dai designer Brian e Joe, si unisce Nathan Blecharczyk, laureato in informatica che mette a disposizione le sue conoscenze per realizzare e gestire il sito) e oggi detiene il primato per alloggi inseriti da privati. La piattaforma si propone come portale dove i proprietari possono pubblicizzare i loro appartamenti o case per affitti brevi. Rispetto a Booking.com, che fornisce informazioni in maniera schematica relativamente alla struttura, Airbnb è più informale: quest’ultimo dedica un ampio spazio alla descrizione della struttura, dell’host (ovvero colui che gestisce e accoglie gli ospiti), del quartiere in cui si trova l’alloggio oltre che dell’accessibilità, delle possibilità di muoversi nelle vicinanze ecc. 

Come funziona?

Su Airbnb, host e ospite hanno pari importanza.

Rispetto ai servizi offerti all’host, il portale:

  • Utilizza un sistema di benchmark per poter aiutare l’host a definire il prezzo più adeguato per la propria struttura, facendo un confronto con quelle presenti nelle vicinanze;
  • Permette di gestire il calendario, stabilendo tariffe e procedendo con eventuali blocchi delle date. L’host può inoltre decidere di sospendere temporaneamente il proprio annuncio qualora ne avesse necessità (ad esempio perché va in vacanza anche lui e vuole prendersi una pausa dalla gestione della struttura!);
  • Dispone dell’opzione pre-approva per cui non viene effettuata una prenotazione diretta, bensì l’host può comunicare tramite chat con il possibile inquilino, decidendo così se accettarlo o meno

Inoltre, anche l’host può lasciare una recensione sull’ospite, aspetto che incentiva il rispetto delle regole e degli spazi nell’uso dell’alloggio. 

Punti di forza

Per un turista, Airbnb è molto interessante in quanto ha un’offerta molto variegata. Il portale è il numero uno per case private ad uso turistico: in quest’ultimo non ci si limita a trovare solo case e appartamenti, ma anche proposte inusuali come case sugli alberi, a forma di igloo, in mezzo al deserto… camper, barche, aeroplani, fari, mulini a vento adibiti a case… case a forma di stivale, di cane, di ufo… e chi più ne ha più ne metta! 

L’iscrizione al portale è gratuita: Airbnb trattiene una percentuale di commissione sulla prenotazione sia all’host – variabile tra 3 e 5% – che all’ospite. 

Seppur in misura leggermente minore rispetto a Booking.com, Airbnb oggi è conosciuta a livello internazionale come azienda leader nel mondo delle OTA. Gli USA sono i primi al mondo per numero di annunci (660.000) su Airbnb, seguono poi Francia (485.000 annunci), Italia (340.000 annunci), Spagna (245.000 annunci) e Regno Unito (175.000 annunci – ad oggi Londra è la città con il maggior numero di case su Airbnb).

Casa sull’albero (https://www.airbnb.it/rooms/plus/1621152/photos?checkin=&checkout=&adults=1&children=0&infants=0&source_impression_id=p3_1624271156_HOWGrlaF1n8VvBWC), 

Camper adibito a casa (https://www.airbnb.it/rooms/434469/photos?checkin=&checkout=&adults=1&children=0&infants=0&source_impression_id=p3_1624271140_Z1yz%2BJldd7DdyCZf), 

Aeroplano adibiti a casa (https://www.airbnb.it/rooms/1405703/photos?checkin=&checkout=&adults=1&children=0&infants=0&source_impression_id=p3_1624271130_6xesRQguo4VvglwR)

Filosofia

Se è vero che Airbnb nasce all’interno di una fenomeno che guarda alla sharing economy mettendo a disposizione spesso posti letto all’interno di appartamenti abitati e mettendo quindi a valore l’esperienza di vivere come un Local le proprie vacanze. Ora il colosso Airbnb è diventato qualcos’altro avvicinandosi di più a suo cugino Airbnb.

 

Possiamo quindi concludere proponendo una riflessione rispetto a quanto sia utile pubblicizzare il proprio alloggio su Airbnb per poter raggiungere un più ampio spettro di ospiti, senza però dimenticare gli effetti collaterali del fenomeno  drammatico dell’overturismo

In questo senso il nostro progetto Ospitar in Trentino ha deciso di affidarsi a OTA di risalto internazionale come Booking.com e Airbnb per ottenere visibilità, sviluppando contestualmente un sistema di prenotazioni più diretto ed immediato con il cliente. In questo senso quindi si incentiva il possibile ospite a far visita alla pagina web di Ospitar, cercando allo stesso tempo di creare una proposta di vacanza ad hoc che risponda alle esigenze della famiglia/coppia/amici e di suscitare una maggiore curiosità nello scoprire le potenzialità del nostro territorio – anche quello meno reclamizzato, ma non per questo meno bello! – che porta ogni anno migliaia di turisti italiani e non in Trentino!

In questi anni inoltre abbiamo lavorato costantemente sulla disintermediazione da queste OTA, cercando di fidelizzare l’ospite che negli anni torna nelle nostre strutture, ma che forse, senza le OTA, non avrebbe potuto conoscere.