Le nuove forme dell’abitare, tra passato e futuro per accogliere le necessità del presente
di Elisabetta Migliorati
Il secolo scorso è stato significativamente segnato dai profondi cambiamenti sociali influenzati dalle evoluzioni storiche e geo-politiche. I risultati dei conflitti mondiali hanno portato, oltre che una profonda crisi, alla nascita di nuove scuole letterarie e artistiche basate su nuove consapevolezze morali e nuove prospettive sociali.
Tra queste ultime si distinguono la consapevolezza della progressiva limitatezza degli spazi fisici negli agglomerati cittadini e delle risorse. Infatti, come brillantemente espone Michele Smargiassi, in contrapposizione alla trasformazione veloce della società, le case e le abitazioni rimangono elementi fermi e solidi, non a caso chiamati beni immobili, che restano invariati e invariabili al muoversi dei suoi abitanti. E’ possibile però affidare nuovi significati agli edifici che passano da risposta alle necessità di abitare a soluzione per vivere, gli edifici moderni e modernisti si caratterizzano di nuovi obiettivi, come la creazione di spazi per la convivialità e la condivisione.
Il cohousing è un movimento orientato a ottimizzare lo spazio abitativo e la vita a stretto contatto di molte persone con nucleo familiare diverso. Questo fenomeno nato in Danimarca negli anni ‘70 si è sviluppato poi fino alla fine del Novecento, prende spunto da diverse realtà precedenti dalle rovine di Pompei agli Hutong di Pechino, passando per il primordiale social housing italiano di Pietro Lando con l’obiettivo comune di costruire residenze innovative per le famiglie. Il principio base è quindi l’organizzazione di case e spazi comuni per un uso ottimale delle risorse, incentivando l’aspetto comunitario e di reciprocità, per rendere le strutture fisiche centri di socializzazione e contenitori di iniziative sociali. Questo obiettivo è stato perseguito in diversi modi, attraverso soluzioni architettoniche anche se non tutte fruttuose. Tra le più positive ricordiamo le opere di Le Crobusurier che grazie alle sue architetture moderniste ha rivoluzionato l’urbanistica e l’architettura contemporanea. Il cohousing quindi non è solo una nuova ispirazione teorica della concezione dell’abitare, ma una consapevolezza concreta che si è materializzata in più realtà concrete e tuttora attive. Generalmente le strutture si articolano in gruppi di edifici costituiti da unità abitative diversificate e disposte per facilitare la creazione di piccole comunità ognuna con a disposizione piccole attività commerciali e/o spazi comuni (lavanderie, sale ricreative, palestre…) che li rendono molti più di piccoli borghi!
L’ultimissima esperienza del nuovo abitare è il coliving. Così come il cohousing si basa sui valori fondamentali di condivisione degli spazi e di incontro comunitario, si differenzia però per l’abbattimento ulteriore le pareti fisiche e ideologiche per l’elevazione del risultato della condivisione. I colivers convivono in una o più abitazioni. L’obiettivo è la creazione di incontri e rapporti con persone nuove con le quali condividere anche elementi di vita come l’aspetto lavorativo. Questa soluzione incontra soprattutto le necessità della generazione dei Millennials: lavoratori impegnati in lavori che hanno orari flessibili, liberi professionisti alla quale viene richiesto di spostarsi spesso in città diverse per lavoro. Quando acquistare una casa non è una soluzione considerabile, per limitazioni economiche o esigenze lavorative, trovare uno spazio abitativo che unisca convenienza e un certo standard di vita diventa necessario, gli spazi privati vengono quindi sacrificati per favorire l’incontro con gli altri coinquilini in un ambiente confortevole e ricco di interazioni creative. Le ultime evoluzioni coinvolgono anche soluzioni per studenti e turisti.
A questi movimenti si innestano progettazioni con modalità e obiettivi ibridi che prevedono di ospitare uno straniero o uno studente da parte di anziani soli, residenze per anziani autosufficienti che condividono oltre agli spai, anche servizi di cura (senior cohousing), residenze temporanee di artisti e molti altri.
Cosa si muove in Trentino?
La provincia autonoma di Trento si sta muovendo proprio in un’ottica si sperimentazione con due progetti molto interessanti:
- Progetto Coliving ormai alla seconda edizione e in attesa della terza. Obiettivi generali del progetto sono: favorire il ripopolamento del territorio; sostenere l’autonomia dei giovani; utilizzare la forma del coliving quale strumento strategico per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico; rinsaldare e dare vita a nuove reti sociali che condividono l’idea di un welfare generativo mettendo al centro politiche giovanili, abitative, sociali e lavorative, che insieme concorrono alla costruzione di patti fiduciari tra nuove generazioni e abitanti dei territori. Le case in comodato d’uso gratuito, vengono assegnate a seguito di un patto fra le famiglie e la comunità dove le prime si impegnano a generale progetti di welfare territoriale, mentre alle famiglie vengono messi a disposizione degli appartamenti in comodato d’uso gratuito. Attualmente attivo a Luserna e Canal San Bovo conta 11 famiglie con 22 minori. Qui potete trovare maggiori informazioni sul progetto: trentinofamiglia.it
- Progetto Cohousing dove l’idea di fondo è quella di creare una comunità autosufficiente in grado di gestire in modo autonomo la struttura a ciò dedicata, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria che nella gestione degli spazi condivisi. Nel progetto si auspica la creazione di una comunità residenziale in grado di mettere in atto processi di collaborazione attiva e fattiva tra i co-housers su differenti aspetti dell’abitare: sharing di servizi, pratiche e attività quotidiane in base alle esigenze, competenze/interessi e alla composizione dei nuclei famigliari. Il primo progetto pilota si svolgerà nel comune di Albiano: comune.albiano.it dove verrano messi a disposizione 5 appartamenti con contratto di locazione a canone ridotto del 50% rispetto al canone di mercato per 10 anni.
A queste esperienze se ne aggiungono altre che hanno visto un movimento di attivazione dal basso. Ne potete trovare traccia sul sito cohousingtrentino.it.
Bibliografia e Sitografia
A.F. De Cesco, Coliving, abitare insieme (da adulti) le generazioni in affitto, il Corriere della sera 21/08/2020
Narne, S.Sfriso, L’abitare condiviso, Venezia, Marsilio Editori, 2013
S. Casini, Co-living: che cos’è, i vantaggi, i trend, gli operatori in Europa e in Italia, Proptech library 17/02/2022
https://www.proptech360.it/mercato/co-living-che-cose-i-vantaggi-i-trend-gli-operatori-in-europa-e-in-italia/
https://www.corriere.it/sette/attualita/20_agosto_21/co-living-abitare-insieme-da-adulti-generazioni-affitto-1fd3a650-e003-11ea-b249-6fbea5975045.shtml
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