A quasi un anno di distanza della prima serata di presentazione del nostro progetto di turismo diffuso, Ospitar, sul territorio di Pergine Valsugana, è pronto per attivare la zona dell’Oltrefersina.
Obiettivo del progetto – già avviato in 11 comuni sul territorio Trentino tra cui i vicini Tenna e Calceranica al Lago – è sempre lo stesso: recuperare e riqualificare l’enorme patrimonio delle seconde case, lasciate sfitte, sottoutilizzate o spesso abbandonate, attraverso un nuovo tipo di turismo che punti sulla comunità e sul mettere a valore il territorio, intercettando nuovi tipi di viaggiatori che prediligono la libertà di un soggiorno in appartamento.
Presso il teatro di Vigalzano il 3 marzo alle ore 20.00 verranno ripercorsi i risultati ottenuti fino ad ora dal progetto, incontrando i nuovi proprietari interessati e raccontando come il progetto opera sui territori. Il team di Ospitar sarà a disposizione dei proprietari per rispondere a tutte le domande e le curiosità in merito al progetto.
Il Territorio
Ad aprile dello scorso anno sono state attivate le frazioni di Canale, Valcanover, Santa Caterina e San Vito. A seguito della serata sono stati intercettati 48 proprietari e ad oggi il progetto sta seguendo 12 strutture.
Proprio a seguito dei risultati interessanti delle prime 4 frazioni, l’amministrazione comunale ha deciso di continuare il percorso attivando la zona del’Oltrefersina composta da: Vigalzano, Madrano, Canzolino, Casalino, Brazzaniga e Pissol.
In questi tre ambiti infatti si trovano 396 delle 2.039 seconde case censite ad inizio progetto. I proprietari di queste seconde case inoltre per il 57% vivono entro i 5 km della casa, elemento questo che determina un possibile maggiore coinvolgimento diretto dei proprietari nella descrizione.
Un nuovo modo di fare turismo
Ospitar ambisce a rendere i territori più accoglienti favorendo l’apertura delle seconde case spesso vuote o sottoutilizzate. Una casa vuota costa al proprietario fino a 5.000 euro all’anno, ma quanto costa a tutta la comunità?
Scarsi servizi e comunità fragili a rischio spopolamento sono solo alcuni degli elementi che accomunano i territori interessati dal progetto e che si vuole scardinare. Spesso, come ci racconta Ruggero Zanetti “non ci si accorge di come il mondo del turismo e dell’abitare sia cambiato. Nella nostra esperienza è capitato più volte che quando una casa viene riaperta e riutilizzata per affitti brevi, poi torni a disposizione della comunità con scopo residenziale, o lavorativo a media permanenza. I proprietari cominciano a vedere che ridare nuova vita a queste strutture è una cosa bella sia per loro, ma anche per la comunità e spesso reinvestono il guadagnato proprio nel migliorare queste strutture. Rivedere persone che camminano per le strade dei paesi è un successo per tutti”.
Le azioni del progetto
Zanetti continua spiegando il progetto: “verranno effettuati gratuitamente dei sopralluoghi nelle case e il proprietario avrà la possibilità di discutere con un team di esperti le varie possibilità. Gli daremo tutte le informazioni necessarie per decidere il futuro dell’immobile in modo consapevole. Dalla predisposizione dell’alloggio (fotografie, burocrazie, portali di prenotazione…) e potenzialmente alla seguente gestione del servizio (check-in, pulizie…) i proprietari potranno costruire insieme a noi la migliore soluzione per loro.”
Puoi candidare la tua casa a far parte del progetto Ospitar fino al 30 marzo ed è possibile richiedere un sopralluogo gratuito scrivendo a info@ospitar.it o chiamando (anche whatsapp) il 0461. 095196 o compilando il seguente form: https://forms.gle/H6JFZKFurkSrHynA7
Credits: @Matteo_De_Stefano